Scoliosi e metodo Mézières

Il metodo Mézières viene sinteticamente definito dalle più parti (medici, fisioterapisti, osteopati etc.) un metodo posturale, in quanto questa tecnica non si rivolge tanto al sintomo che lamenta il paziente, ma alla sua morfologia, ossia il fisioterapista che applica la tecnica Mézières cura i suoi pazienti osservando la postura del soggetto e lo cura cercando di rimettere nella corretta posizione tutto ciò che è fuori asse.

Molto spesso quindi, le persone che soffrono di scoliosi si rivolgono ad un esperto del metodo Mézières perché fanno giustamente un ragionamento molto semplice: la mia schiena è storta, la terapia con il metodo Mézières me la raddrizza.

Ebbene dopo trent’anni alle spalle di lavoro con diverse esperienze sulle scoliosi prima alla Fondazione Don Gnocchi di Milano con il Prof. Paolo Sibilla, poi con il Prof. Stefano Negrini e in seguito nel mio studio, voglio spendere due parole per fare un po’ di chiarezza in merito a questa patologia (la scoliosi) e l’approccio con il metodo Mézières.

All’inizio della mia carriera come fisioterapista - subito orientata al Metodo Mézières per motivi personali - mi inquietava il pensiero che qualche adolescente fosse costretto a mettere il corsetto o il gesso per risolvere il problema della scoliosi, e ricordo ancora con rabbia quando alle riunioni con i colleghi al Don Gnocchi e il Prof. Stefano Negrini per discutere dell’argomento, il Professore sosteneva che l’unica utilità del metodo Mézières era quella di fare una decina di trattamenti preventivi prima di mettere il corsetto o gesso, perché così poi il corpo si rimodellava meglio…

La realtà purtroppo è che la scoliosi si può solo tenere sotto controllo e cercare di impedire che si aggravi al punto tale da compromettere le funzioni cardiache o respiratorie, pertanto è corretto portare i propri figli adolescenti in cui si è evidenziato questo problema, da medici competenti in materia per “arginare” l’evoluzione della scoliosi, e non cadere in depressione se il medico consiglierà il corsetto o nei casi più difficili il gesso, anzi sostenere i vostri figli confortandoli spiegando loro, che bisognerà solo avere un po’ di pazienza sino a quando il corpo avrà raggiunto la maturità ossea (attorno ai 18 anni) e poi ci si potrà liberare di gesso o corsetto a seconda del caso.

Ad alcuni più fortunati, è stata solo data l’indicazione di eseguire della ginnastica di gruppo e degli esercizi a casa, cosa che personalmente ritengo abbastanza inutile perché gli esercizi fatti in gruppo o da soli a casa, sono molto poco precisi, ed i ragazzi in genere - ma anche gli adulti - si dimenticano spesso di farli, ma hanno il vantaggio di ricordare ai genitori di fare la visita di controllo con il medico competente, sino al raggiungimento della maturità ossea.


Quando il metodo Mézières può essere utile in caso di scoliosi e fare la differenza rispetto ad altre metodiche?


Una volta che finalmente abbiamo raggiunto la maturità ossea e non c’è più il pericolo che un repentino accrescimento osseo scombini tutto, ecco che il terapista esperto del metodo Mézières può intervenire “ammorbidendo” quegli eccessi di rigidità che il gesso o il corsetto hanno lasciato e sviluppando quella correzione attiva da parte del paziente che lo aiuterà a rimodellare il proprio corpo.

Come scritto in precedenza, non si può sperare che chi ha una scoliosi, anche con dieci anni di terapie con il metodo Mézières possa ambire ad avere una schiena perfettamente simmetrica, ma sicuramente avrà una colonna più elastica e con meno dolori rispetto a chi si dedica ad altre attività.

Pertanto è sicuramente utile in età adulta, nel caso i dolori alla colonna cominciassero ad essere troppo fastidiosi e contemporaneamente si volesse riconquistare una postura migliore, fare dei trattamenti con la tecnica Mézières. 

Si può cominciare con una “terapia d’urto” facendo un trattamento una volta alla settimana, per una decina di sedute, in seguito si possono diradare le terapie eseguendole una volta ogni quindici giorni, e se i dolori sono scomparsi o comunque si sono molto attenuati, si può passare ad un trattamento effettuato una volta al mese o quando se ne sente nuovamente la necessità.

La scoliosi purtroppo non scomparirà, ma con il metodo Mézières sicuramente la qualità della vita sarà nettamente migliore e potrà contrastare inoltre efficacemente altri stress del vivere quali eventuali traumi (cadute, colpi di frusta etc.), cattive posture strutturate con l’attività lavorativa (troppe ore seduto in auto, alla scrivania, chi solleva pesi tutti i giorni), l’invecchiamento fisiologico del corpo che inevitabilmente provoca un lento ma progressivo irrigidimento di muscoli ed articolazioni.

Roberto Bassani